Compositore di origine ungherese nato nel 1923 da una famiglia di ebrei di lingua tedesca, Ligeti si racconta in questo libro-intervista intrecciando memorie indistricabili di vita e arte. Sfilano così i drammatici ricordi della giovinezza, quando la sua famiglia scomparve quasi tutta nei campi di concentramento; la sua capacità sinestesica di immaginare i suoni e i movimenti musicali come onde di colore e il lavoro coatto nell'esercito ungherese accanto ai nazisti; le dispute con Stockhausen e Boulez negli anni Sessanta e Settanta; le affermazioni internazionali, la lunga ricerca artistica della sua musica e le opinioni sull'attualità e la politica. L'autoritratto di un musicista che ha segnato il Novecento.